Banchieri by Federico Rampini

Banchieri by Federico Rampini

autore:Federico Rampini [Rampini, Federico]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-02-13T05:00:00+00:00


Il ceto medio affonda

Eduardo porter sul «New York Times» la chiama «America’s Sinking Middle class»: il ceto medio americano che va a picco. Parte da una constatazione. Il 1988 appare come un’era lontanissima per tanti aspetti. Non esisteva internet. C’erano ancora l’Unione sovietica e il Muro di Berlino. Ma per un aspetto il 1988 è oggi. In base ai dati dell’ultimo censimento, la famiglia media americana ha un reddito di 51.000 dollari, sostanzialmente identico a quello di venticinque anni fa. Risalendo ancora più indietro nel tempo, trentasei anni fa, quando la nasa lanciava nello spazio la sonda Voyager 1, gli americani sotto la soglia della povertà erano l’11,6 per cento della popolazione. Oggi il Voyager ha varcato il confine del sistema solare uscendone per sempre, e intanto la percentuale di poveri è salita al 15 per cento.

Tornando al paragone con il 1988, il PIL degli Stati Uniti da allora è aumentato del 40 per cento, il progresso tecnologico ci ha regalato l’iphone e un’immensità di gadget di cui un quarto di secolo fa si favoleggiava solo nei romanzi di fantascienza. Carl Shapiro, un economista di Berkeley che è stato tra i consiglieri del presidente Obama, ha scritto: «la maggior parte degli americani hanno goduto dei vantaggi offerti dalle nuove tecnologie, come gli smartphone o tante scoperte mediche, e tuttavia questo impressionante progresso tecnologico non si è tradotto in una maggiore sicurezza economica per la middle class». (Avvertenza linguistica: nell’uso corrente, il termine «middle class» per gli americani ha un’accezione molto larga, include i colletti blu e il ceto medio impiegatizio.) per certi aspetti il tenore di vita medio è peggiorato. È sempre porter a osservare che la spesa pro capite per le cure mediche è raddoppiata in termini reali (al netto dell’inflazione) in questo quarto di secolo, riducendo il reddito spendibile per altri beni e servizi. Anche il costo dell’istruzione universitaria ha avuto un’escalation infernale e oggi in media ogni studente ha un debito di 23.300 dollari, contratto per pagarsi gli studi.

Il debito universitario è salito del 45 per cento in venticinque anni. Se dai redditi allarghiamo lo sguardo ai risparmi, il bilancio è ancora peggiore: il patrimonio medio degli americani è sceso del 6 per cento dal 1988. In compenso, la parte del reddito nazionale che va ai profitti è oggi ai massimi storici dagli anni venti.

Questa dilatazione patologica delle diseguaglianze, con la maggior parte dell’arricchimento concentrato a vantaggio del 10 per cento dei più benestanti (e un miglioramento più spettacolare a vantaggio dell’1 per cento, poi uno ancora superiore a beneficio dello 0,1), ricorda gli eccessi che precedettero il disastro del 1929 e la Grande Depressione degli anni Trenta. Il fenomeno esisteva già prima del 2008: ed è proprio questa l’analogia più pregnante tra l’ultima crisi e quella del 1929.

La cosa sconcertante è che la Grande contrazione del 2008 non ha affatto interrotto il trend di lungo periodo.

Anzi. «Dal punto più basso della recessione del 2008-2009 fino a oggi» scrive Timothy Smeeding, che dirige l’institute for Research on



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